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Mosè: il fratello del faraone Akhenaton

Gli studi, le ricerche e le scoperte di Alessandro De Angelis

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Dott. De Angelis, dopo aver scoperto il sangue romano-egizio di Gesù nel libro Cristo il Romano, ora ha svelato l'identità e ricostruito la storia di Mosè. Come è iniziata la scoperta?

Per svelare l'identità di Mosè ho seguito lo stesso percorso che mi ha portato a scoprire l'identità di Gesù e della sacra famiglia, mi sono avvalso degli scritti dello storiografo G. Flavio che racconta nei dettagli la storia di Mosè dicendo di aver letto i testi sacri e raccontando una storia che oggi non troviamo nella Bibbia. Ecco cosa dice in Antichità Giudaiche dopo aver raccontato la storia di Mosè:

Libro II:347 - 5. Io ho narrato qui tutti i particolari così come li ho trovati nei Libri Sacri. Nessuno si meravigli di un racconto così paradossale, né dubiti che nei tempi antichi, a uomini senza crimini, sia capitato di trovare la via della salvezza attraverso il mare, sia per volere di Dio, sia per un caso

Evidentemente i redattori della Bibbia hanno epurato passaggi fondamentali scritti nei testi sacri su Mosè volutamente, al fine di non far trapelare scomode verità che potevano essere indiziarie per svelare l'identità del personaggio.

Cosa racconta Giuseppe Flavio di Mosè? O meglio cosa dice di aver letto nei testi sacri di quel tempo che oggi non troviamo nell'attuale Bibbia?

Narra di un colpo di stato di Mosè nei confronti del faraone. Traggo alcuni passaggi ancora da Antichità Giudaiche:

Libro II:239-241 Gli Etiopi, vicini degli Egiziani, invasero il loro territorio e depredarono le proprietà degli Egiziani; questi, indignati, fecero una campagna contro di essi per vendicare l'affronto, ma furono battuti: una parte morì e un'altra fuggì ignominiosamente ritirandosi nella propria terra; ma gli Etiopi li inseguirono incalzandoli alle spalle, e si giudicavano di poco coraggio se non avessero occupato tutto l'Egitto: attraversarono da un capo all'altro tutta la regione e, gustatane la bontà, non sapevano più distaccarsene; constatarono che nelle contrade vicine nessuno ardiva affrontarli, si inoltrarono fino a Memfis e al mare, ma non ci fu città capace di resistere. Abbattuti dalla sciagura, gli Egiziani fecero ricorso agli oracoli e agli indovini; e allorché da Dio giunse loro il consiglio di avvalersi di un Ebreo come alleato, il re ordinò alla figlia di acconsentire che Mosè fosse fatto generale.

Sappiamo che Mosè fu fatto generale dal faraone  per cercare di contrastare gli etiopi che invasero l'Egitto. Poi G. Flavio continua il racconto narrando come Mosè sconfisse l'esercito avversario:

Libro II:248-250 li affrontarono e dalla battaglia, uscirono vittoriosi: così tolse loro la speranza di vittoria che nutrivano contro gli Egiziani. In seguito entrò nelle loro città assoggettandole, e fece una grande strage di Etiopi; dopo avere gustato, sotto Mosè, questi gloriosi eventi, l'esercito degli Egiziani non si ritraeva più da quelle fatiche, al punto che gli Etiopi corsero il rischio di restare schiavi e venire interamente distrutti. Infine essi si ritirarono tutti nella città di Saba, capitale del regno dell'Etiopia, alla quale Cambise cambiò il nome in Meroe, dal nome di sua sorella, e furono assediati. Ma il luogo presentava molte difficoltà per un assedio, perché il Nilo lo cingeva e abbracciava tutt'intorno, e traghettarlo era malagevole a chiunque vi si provava a motivo di altri due fiumi, l'Astapu e l'Astabara, che ne impedivano l'impresa. La città, situata all'interno, sembra un'isola: la circondano forti mura, ha come trincea i due grandi fiumi che le fanno da argini tra le mura e le acque che la difendono dagli allagamenti, quando le onde delle correnti sono insolitamente violente. E tutto questo che rende tanto difficile la presa della città, anche a coloro che riescono a valicare i fiumi.

Ma se Mosè vinse la guerra per il faraone come mai quest'ultimo si scagliò contro di lui con il suo esercito nella famosa battaglia narrata dalla Bibbia con l'apertura delle acque del Mar Rosso?

Il motivo è semplice, Mosè fece un colpo di stato nei confronti del faraone ed è ancora G. Flavio a narrare questa vicenda:

Libro II:252-253 Tharbi, figlia del re degli Etiopi, vedendo Mosè che faceva avvicinare l'esercito ai contrafforti e combatteva con grande valore, ammirava l'ingegnosità delle sue manovre e scorgeva in lui l'autore di felici eventi per gli Egiziani, disperando della propria indipendenza e del sommo pericolo al quale aveva condotto gli Etiopi, prima superbi dei successi riportati sui nemici, fu presa da grande amore per lui; e sotto l'impeto della passione mandò alcuni dei suoi servi più fidati a fargli l'offerta di matrimonio. Egli accolse la proposta a condizione che lei gli portasse la resa della città, obbligandosi con giuramento che senza dubbio avrebbe sposato la donna e, una volta padrone della città, non avrebbe rotto i patti. Alle parole seguirono subito i fatti. Dopo la vittoria sugli Etiopi, Mosè rese grazie a Dio, celebrò le nozze e ricondusse gli Egiziani alla loro terra.

Come potete leggere Mosè di dichiarò padrone della città e fece dei patti con la figlia del re etiope Tharbi. Un colpo di stato verso il faraone, dove Mosè si dichiarò padrone dell'Alto Egitto, che in quel periodo era chiamato regno di Kush. Partendo da questo racconto siamo riusciti a svelare l'identità del re etiope in Merymose, fratello di Amenhoteo III e padre di Thutmose, ovvero Mosè e Akhenaton, suo fratello minore. Tharbi era dunque cugina di Mosè e strinse con lui un patto di alleanza contro il faraone Akhenaton, che per questo dichiarò guerra a suo fratello Thutmose/Mosè.

Le prove di queste affermazioni? Come hai potuto dimostrare che Thutmose era il Mosè di cui parla la Bibbia?

Le prove sono archeologiche e le sveleremo in comunicati stampa dopo l'uscita del libro. Mosè cercò di riprendersi quello che gli era stato ingiustamente tolto. Come primogenito del faraone Amenhotep III doveva essere lui il successore al regno d'Egitto, invece fu detronizzato a scapito del fratello minore Akhenaton ed a lui fu dato solamente il titolo di viceré di Nubia. Come al solito storie di guerra politica e potere sono state camuffate dalle religioni ed oggi si continua a mistificare  cercando di far credere ad interventi di alieni in queste vicende. Mosè, suo padre Amenhotep III e suo fratello Akhenaton erano adoratori del culto di Aton-Adonay, ovvero il dio della Bibbia Yahweh. Lo stesso Mosè viene definito Elohim nell'esodo 4:16; 7:1 come titolo vicariale, invece oggi si cerca di far credere che Yahweh e gli Elohim erano alieni. Con l'uscita di questo libro anche questa ipotesi cadrà, così come i vari miracoli raccontati dalla Bibbia sia sulle vicende di Mosè che di Gesù. Due uomini di potere, abili politici e invischiati in congiure ed intrighi politici su cui è stata costruita una religione che ha supportato il potere ieri come oggi.

Alessandro De Angelis scrittore e ricercatore di antropologia delle religioni.
L'uscita del libro Exodus, scritto in collaborazione con lo Andrea Di Lenardo, è prevista per fine mese sui principali siti di vendita online tra cui macrolibrarsi.

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