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Inail, giù denunce infortuni mortali

Netto calo rispetto al 2015

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Un motivo in più per celebrare la Festa del Lavoro edizione 2016.

Lo ha offerto l’Inail ((Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, fondato nel 1933, cioè esattamente nel cuore del ventennio in cui fu rimossa la festa del Lavoro), proprio alla vigilia dell’annuale ricorrenza. Stando ai dati di via Giulio Pastore (dove si trova la sede centrale dellInail a Roma), nel primo trimestre 2016 il numero degli infortuni mortali sul lavoro è in netta diminuzione tendenziale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nell’arco di tempo gennaio-marzo dell’anno II dell’era Renzi, infatti, si era costretti a contare qualcosa come 1172 casi di morte sul lavoro, quando nel 2014 erano stati “solo” 1009. Adesso, fortunatamente, tra l’inverno e l’inizio della primavera dell’anno corrente il bilancio dei caduti non per la patria ma per il salario si è ridotto  del 14,6% rispetto al 2015: il saldo, infatti, parla di 176 morti, regolarmente denunciate, avvenute in cantieri, ponteggi e simili.

La maggior parte di esse è stata oggetto di articoli di cronaca nei giornali locali del Veneto, della Campania e della Toscana: sono proprio queste tre regioni, infatti, almeno fino a questo punto del 2016, a costituire il “triangolo delle morti bianche”, secondo il rapporto Open Data dell’Inail da cui traiamo le cifre che stiamo riepilogando.

Complessivamente gli incidenti sul lavoro denunciati, sia quelli mortali che quelli non mortali, in tutto il periodo preso in esame raggiungono quota 152.573: nello stesso periodo del 2015 erano stati 632.665, 658.514 nel primo trimestre 2014.

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