L'Italia dei trasporti è divisa a metà : occorrono 18 miliardi per migliorare
Seconda giornata del Forum di Conftrasporto in corso a Cernobbio

Dal focus sul trasporto in italia emerge ancora il divario tra Nord e Sud. Nel trasporto ferroviario la frattura è netta: poco meno di 3/4 del traffico interno nazionale avviene tra le regioni a Nord dell’Emilia Romagna. Per quanto riguarda la distribuzione della rete va detto che il 68,3% della Rete ferroviaria nazionale si trova nelle regioni centrali, meridionali e nelle isole, mentre solo il 31,7% al nord. quella settentrionale.
Una viabilità a singhiozzo che non è certo aiutata dalla costruzione delle infrastrutture: 31 anni per ottenere i 40 chilometri scarsi della Variante di Valico Barberino-Sasso Marconi, l’Autostrada Tirrenica è ridotta a due monconi, la nuova Romea sembra ancora lontano e per la Tirreno-Brennero: 45 anni per 9 chilometri.
Resta un'ipotesi il collegamento Marche-Umbria e la superstrada dei due Mari Grosseto-Fano, l'aggancio tra Marche e Toscana, Adriatico e Tirreno resta lontano, la superstrada Civitavecchia-Orte rimane un sogno. Il completamento di questi interventi richiederebbe circa 16 miliardi di euro che si aggiungerebbero ai quasi due destinati al potenziamento del trasporto merci ferroviario. Una corrispondente al valore di una Legge di stabilità, a circa il triplo dei costi stimati per la costruzione del Ponte sullo stretto, emerge nel Focus.
Sul fronte trasporto marittimio si spera di recuperare nei confrotni dei Paesi del Nord Europa, anche se è bene ricordare le eccellenze come il porto di Genova e, fra quelli di media dimensione, è Ravenna che riesce a mantenere alti livelli di traffcio.
Un'altra voce importante è il porto di Trieste, che movimenta 600 treni al mese e La Spezia che, "nonostante i limiti di spazio e di capacità della linea ferroviaria conta quote rilevanti di traffico in entrata e uscita dal porto via ferrovia.