Hotel Rigopiano - Il bilancio delle vittime della valanga che ha travolto l’Hotel sono salite a 12. Ieri sono stati estratti altri tre corpi, tutti uomini, ancora da identificare. Il numero dei dispersi scende così a 17. Al momento le ricerche stanno continuando “come se ci fossero da recuperare persone vive”. E’ quanto ha detto Fabrizio Curcio secondo il quale la “speranza c'è sempre, perché quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari". Al momento la Procura di Pescara ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disastro anche se, secondo il sostituto procuratore Cristina Tedeschini "tutti i ritardi, i fraintendimenti, le incongruenze e i problemi nella comunicazione che sono avvenuti nel post-valanga hanno avuto una rilevanza causale non epocale, provocando ritardi che verosimilmente sono di circa un'ora". Le polemiche ora si stanno concentrando anche sulla collocazione dell’Hotel il quale oltre ad essere proprio a valle di un canalone è stato costruito sui sedimenti di precedenti valanghe.
Aree sisma:
Diga di Campotosto (L’Aquila) - dopo gli allarmi relativi alle dichiarazioni della Commissione Nazionale Grandi Rischi, ieri si è tenuta una riunione nazionale per fare il punto sulla sicurezza delle dighe in Italia. Al termine della riunione il Ministro Graziano Delrio ha detto: "I gestori delle dighe hanno segnalato l'assenza di criticità rilevanti, ma sono stati invitati a tenere sempre molto alta la guardia vista la frequenza degli eventi sismici". Ieri l’Enel con un suo comunicato aveva ribadito che la “diga è sicura”. Delrio ha poi detto che il Presidente della CGR si “poteva risparmiare” il paragone con la diga del Vajont, paragone secondo il Ministro, “fuori luogo".
Stato di emergenza - Il 20 gennaio il Consiglio dei Ministri in “conseguenza dei terremoti del 18 gennaio e delle straordinarie nevicate che hanno interessato nei giorni scorsi Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” aveva deliberato “l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza del 25 agosto 2016”. Il Cdm, inoltre, ha stanziato “30 milioni di euro, destinato agli interventi urgenti di soccorso, andrà a valere sulle disponibilità del Fondo per le Emergenze Nazionali”.
Popolazione Assistita - Al 21 gennaio “le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 e il 30 ottobre 2016, ai nuovi eventi sismici del 18 gennaio 2017 e alla recente ondata di maltempo” sono 12.360. “Gli assisti – si legge nella nota della Protezione Civile - sono 7.144 nelle Marche, 2.082 in Umbria, 597 nel Lazio e 2.537 in Abruzzo” . Gli ultimi eventi sismici hanno fato aumentare la popolazione assistita “di quasi 1.000 unità” con un di 728 persone in Abruzzo, 171 persone nelle Marche e 25 in Umbria. Complessivamente “sono 9.978 le persone ospitate in alberghi e strutture ricettive, di cui circa 3.200 sul proprio territorio e oltre i 6.700 lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno”.
Rischio valanghe e slavine – In diverse zone dell’Abruzzo e delle Marche, con il rialzo delle temperature e le piogge, è molto alto il rischio di valanghe e slavine sia nelle zone appenniniche isolate sia nei pressi o addirittura all’interno dei centri abitati: il livello dell'allerta è di 3 su una scala di 5. 12 abitazioni sono state sgomberate a Lama Dei Peligni (Chieti) nei pressi del massiccio della Majella e ieri alcune piccole slavine hanno interessato una strada e il centro abitato di Castiglione Messer Marino (Chieti).
Black Out - La drammatica situazione che ha portato nei giorni scorsi fino a 300.000 persone a rimanere senza energia elettrica si sta avviando “verso le normalizzazione”. E’ quando comunica l’Enel che al momento sta “concentrando in particolar modo le attività” in alcuni Comuni del Teramano dove ci sono ancora circa 4000 utenze distaccate.