Fmi. Il primo mese del 2017 si chiude per il Belpaese con le bacchettate di Washington. L’Italia “è un tipico esempio di paese con un alto rapporto tra Pil e debito pubblico”, e con poco o nessuno spazio per una manovra. “La principale sfida per l'Italia è la ricomposizione di cuscinetti'di bilancio al fine di perseguire una politica fiscale ben ancorata in una strategia di medio termine", aggiunge il report del Fondo monetario. Ci si può comunque parzialmente consolare constatando che gli esperti dell’organismo presieduto da Christine Lagarde non hanno certo parole più lusinghiere per l resto degli stati Ue: sotto accusa, infatti, è l’intera Eurozona, i cui Paesi violano, in maniera a volte “sistematica”. le regole del Patto di Stabilità. Un esempio di questa perniciosa tendenza sono gli obiettivi fiscali di medio termine dal 2002 al 2015, che sono stati disattesi "ogni singolo anno da quasi due terzi dei Paesi membri".
Istat. A dicembre 2016 exploit dei prezzi alla produzione: essi fanno segnare un +0,6% su base mensile e un +0,9% su base annuale. Sul versante mensile, dunque, tali prezzi seguono il trend di quelli al consumo, che fanno registrare un incremento dello +0,4%.
Borsa di Milano. Nella grande basilica dell'economia italiana, gennaio si chiude nel peggiore dei modi. Dopo la condanna a sette anni di carcere dell’ad di Leonardo s.pa., Mauro Moretti, responsabile per i fatti tragici di Viareggio del 2009, Piazza Affari chiude a -0,85% con 17427 punti finali. Tracollo delle banche (Intesa, Unicredit ed MPS, che pure nelle giornate scorse aveva recuperato un trend più sereno) e, naturalmente, di Leonardo (ex Finmeccanica), che scende del 3% attestandosi a 11,85 euro. All’epoca della strage versiliana Moretti era amministratore delegato di Ferrovie dello Stato; dal 2014 era passato alla guida di Finmeccanica: a lui si deve il cambio di denominazione, avvenuto proprio all'inizio di quest'anno in omaggio allo scienziato e artista vinciano.
Riepiloghiamo brevemente la tragedia ferroviaria di Viareggio: la sera del 29 giugno 2009 (ore 23.48 circa) si ebbe un deragliamento del treno merci 50325 Trecate-Gricignano e una brusca fuoriuscita di gas da una cisterna contenente GPL, che si perforò nell'urto; di lì a poco la cisterna esplose e di conseguenza si innescò immediatamente un incendio di grandi dimensioni che coinvolse il tratto della stazione di Viareggio a qualche centinaio di metri a sud del fabbricato viaggiatori e le aree circostanti. I morti furono 33, 17 i feriti. Le indagini individuarono come probabile causa del disastro il cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro carri.