Forse un complice per Fabio Di Lello
Le indagini si ampliano con due nuove elementi : un complice e la premeditazione

Forse Fabio Di Lello ha avuto un complice. Domani mattina in procura a Vasto si terrà l’incidente probatorio, per verificare le telefonate fatte e ricevute dal suo cellulare e per scoprire se veramente c'è stata la chiamata che lo avvertiva della presenza di D’Elisa davanti al ‘Drink Water Cafè’.
La telefonata è arrivata mentre il Di Lello era ad allenare i piccoli della polisportiva e chi era là lo avrebbe visto dopo la chiamata scappare in tutta fretta, diretto a via Perth e venti minuti dopo si sono senttiti gli spari.
Il secondo fronte che si apre è quello della premeditazione, raffozato da tre elementi: la decisione di Fabio di donare il primo dicembre i suoi beni e la sua casa ai genitori. Poi l’acquisto della pistola un mese dopo la morte della moglie Roberta Smargiassi e tenuta costantemente in auto, pronta per l’uso e per finire le sue esternazioni i su Facebook dove dichiarava la sua sfiducia nella giustizia e parlava chiaramente di vendetta. Se la premeditazione fosse confermata il Di Lello rischierebbe l'ergastolo.