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Editore Zanardi si toglie la vita in azienda

Alla base del gesto, debiti e preoccupazione per i dipendenti

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Ieri mattina, Giorgio Zanardi, 74 anni, titolare e fondatore assieme al fratello Rodolfo dell’azienda Zanardi editoriale, si è ucciso. Soffocato dai debiti, preoccupato per i dipendenti e distrutto dalla sensazione di non riuscire a fare più nulla per cambiare il destino della sua azienda, non ce l’ha fatta. La situazione dell’azienda, sarebbe precipitata a novembre, quando le banche hanno deciso la revoca dei fidi, per un totale di 2 milioni di euro. «Non c’era più liquidità, non si riusciva più a comprare il materiale, - spiega una sua dipendente -. Ha dovuto mandare indietro commesse a clienti importanti. Non aveva altra scelta. Ha provato di tutto, ha fatto appelli a chiunque, anche ai parlamentari del nostro territorio, ma tanto nessuno gli ha mai risposto» . La Zanardi editoriale forniva libri di grande qualità per case editrici francesi come Hachette, Flammarion e Larousse, per la Rizzoli di New York, per la casa tedesca Taschen. Da tempo, però, doveva far fronte ad una grande difficoltà economica. «Tutto è cominciato nel 2006, - spiega Marcello Malerba della Slc Cgil, che si occupa a livello sindacale dell’azienda, - quando c’è stata l’unificazione dei due stabilimenti di Maniago e di Padova».

A portare la Zanardi editoriale al declino, sarebbero stati i debiti, alcuni errori di gestione e una liquidazione molto dispendiosa di due soci, per un totale di circa 800 mila euro. Gli eventi sarebbero precipitati solo dopo la revoca dei fidi«Il 9 gennaio era stato presentato il concordato preventivo al Tribunale di Padova, ma nonostante questo, non sono stati riaperti i crediti bancari – spiega Malerba – e tutto è piombato nell’incertezza. Sembrava non ci fossero più vie d’uscita. Un’incertezza che Giorgio Zanardi non è riuscito a reggere. Come lui, negli ultimi anni, in Veneto sono stati in tanti. In 19 mesi di attività, il servizio anti suicidi della Regione ha ricevuto 1137 telefonate»«Ancora una tragedia, ancora un lutto, ancora una perdita che, come tutte le altre, provoca dolore, sconforto e rabbia – ha detto, ieri, anche Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto - . Il nome di Zanardi si aggiunge al lungo elenco delle vittime di questa crisi, che non è solo economica, è molto peggio: è la nostra società nel suo insieme, che sta vivendo uno dei momenti storici più drammatici di sempre e per uscirne è indispensabile che uno Stato e un governo comincino a pensare ai problemi reali». 

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