Allerta atti terroristici in Vaticano
A San Pietro aumenta la sicurezza; indagati 40 curdi di origine turca

La notizia sarebbe arrivata da fonti attendibili del Quirinale, sostiene l'Ansa, e riguarda la possibilità che si verifichino degli atti terroristici contro il Pontefice e il Vaticano. Per questo motivo sono stati raddoppiati i controlli nell'area attorno a piazza S. Pietro. Le indagini in corso vertono su 40 persone, curdi residenti in Italia ma di origine turca.
Lo schieramento dell'ispettorato di polizia vaticano è stato rafforzato con delle pattuglie della Digos e della Squadra Mobile. Motivo: controllare gli accessi a piazza San Pietro, soprattutto in occasione dell'Angelus della domenica. Si è ribadito che non ci saranno ostacoli per i fedeli che vorranno partecipare, e che è solo una precauzione in seguito a delle informazioni che hanno acceso i sospetti di possibili atti terroristici. Tra gli indagati curdi quasi tutti della Turchia, alcuni sono residenti a Milano e nelle vicinanze. Sono accusati del reato di associazione con fini terroristici internazionali, come risulta dall'art 270 bis del codice penale. L'associazione, alla quale si sarebbero uniti i 40 curdi sotto indagine, è la Pkk, ovvero il partito dei lavoratori del Kurdistan, con palesi scopi di violenza e terrorismo. L'inchiesta è coordinata dal pm di Milano, Elio Romandini e viene diretta dai carabinieri che hanno notificato, pochi giorni fa, l'avviso di conclusione delle indagini. Al momento non ci sono ulteriori informazioni dall'intelligence circa possibili attacchi terroristici, e l'avvocato delle 40 persone accusate, si dice dubbioso circa l'opportunità di queste indagini, visto che ai curdi in Iraq, l'Italia da tutto l'appoggio morale e rifornimento bellico. È tranquillo invece Padre Federico Lombardi, il quale non ha notato un particolare rafforzamento nelle forze di sicurezza, non tanto diverse da quelle delle domeniche dell'Angelus.