Ha creato un forte sentimento di rabbia e solidarietà in tutta Italia, il caso dei musicisti e cantanti dell'Opera di Roma, colpito dal doloroso ma inesorabile licenziamento. Anche il settore dello spettacolo teatrale subisce l'effetto della crisi che ha investito il nostro paese da un po di tempo e che continua a farsi sentire. Sono tante le polemiche riguardo le decisioni di mandare a casa 182 componenti tra orchestra e coro dell'Opera di Roma. D'altra parte il Teatro della capitale italiana giustifica la scelta con una serie di costi che non è in grado di affrontare e per i quali si è resa necessaria una misura tanto drastica quanto quella del licenziamento di massa.
Giovedì in Piazza Costituzione, davanti al Bastione di Sant Remy nel centro cagliaritano, l'orchestra e il coro del Teatro Lirico del capoluogo sardo, sotto la direzione di Donato Renzetti, ha eseguito il Requiem in re minore K626 di Wolfgang Amadeus Mozart, esibendosi di fronte a più di duecento spettatori, che hanno potuto apprezzare la lirica fuori dal contesto di un teatro. La motivazione della protesta sonora è quella di mostrare tutta la solidarietà possibile ai colleghi dell'Opera di Roma, i quali sono stati privati di un diritto sempre più violentato, quello al lavoro. Pare che aldilà della rabbia e delle polemiche, proteste, discussioni, il provvedimento di licenziamento sia definitivo e irremovibile