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Crocetta: "La figlia di Borsellino deve morire" ma la procura di Palermo smentisce

Il governatore siciliano Rosario Crocetta, il primario Tutino, e la frase shock contro Lucia Borsellino

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Dopo le rivelazioni del settimanale Espresso  il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi dichiara "Agli atti dell'ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino. I carabinieri del Nas hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle OPERAZIONI di intercettazione nei confronti di Tutino".

Lo Voi ed il procuratore aggiunto Leonardo Agueci che ha coordinato l’indagine hanno sottolineato che in tutti i  controlli, dei  Pm titolari dell'inchiesta e dei  carabinieri non si sentita  alcuna telefonata in cui Tutino avrebbe detto a Crocetta riferendosi all'ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino: "Questa va fatta fuori come il padre".

 Il settimanale L'Espresso in una nota, "ribadisce quanto pubblicato. "La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo" scrive il settimanale.

Crocetta attualmente agli arresti domiciliari  che si è difeso e poi autosospeso si difende e piange "Mi hanno ammazzato. E' vero che la Procura smentisce? Oggi mi hanno ammazzato..."

Anche il legale di Tutino dichiara  "Il mio assistito, con il quale ho parlato, nega nel modo più assoluto di avere mai pronunciato quella frase su Lucia Borsellino"
IL primario dell'ospedale Villa Sofia è stato arrestato lo scorso 29 giugno per truffa, peculato e abuso d'ufficio.  Il suo arresto fu seguito dalle dimissioni dell'assessore Lucia Borsellino con questa dichiarazione   ''Vari sono stati gli accadimenti che hanno aggredito la credibilità dell'istituzione sanitaria che sono stata chiamata a rappresentare quindi della mia persona''.  Lucia Borsellini citò in particolare due casi che portavano alla luce la poca credibilità della sanità siciliana : la morte  della piccola Nicole  a e l'arresto di Matteo Tutino, direttore dell'unità di Chirurgia Plastica e Maxillo facciale dell'azienda Villa Sofia-Cervello.

Una legislatura difficile quella presieduta da Crocetta , presidente della Regione dal novembre 2012  data da dimissioni e rimpasti, con 36 cambiamenti al suo interno in poco più di due anni e mezzo

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