Una misteriosa luce bianca apparsa in una foresta 50 anni fa, continua a stupire i cacciatori di UFO e fenomeni paranormali.
La cosiddetta Luce di Paudling – così la chiamano i locali – confonde e affascina tutti quando appare incandescente tra i fitti alberi del Michigan, al confine del Wisconsin negli Stati Uniti. Questo fenomeno affascina in egual misura anche le migliaia di persone che da tutto il mondo raggiungono il posto per vedere coi loro occhi questa strana manifestazione. La maggior parte della gente che si trova in questa zona, cerca di capire come possa manifestarsi un simile bagliore; alcuni pensano addirittura che si tratti di un poltergeist, cioè di un fantasma, mentre altri sostengono che ci sia una spiegazione scientifica.
Tuttavia, nonostante le teorie proposte superino le centinaia, nessuna di queste è stata in grado di soddisfare in maniera unanime quanti hanno studiato questo fenomeno.
Dal 1966 a oggi, la notizia si è talmente diffusa che il Servizio Forestale statunitense ha istallato una sorta di avamposto panoramico dove è possibile osservare il bagliore misterioso a partire dalle ore del tramonto. Le leggende metropolitane non si contano e la teoria più gettonata dai sognatori e cacciatori di fantasmi è quella che si tratti dello spirito di un ferroviere rimasto incatenato fra quegli alberi, deceduto mentre cercava di fermare un treno in corsa; altri suggeriscono che lo spettro apparterrebbe a un nonno alla ricerca del suo nipotino scomparso.
Dopo aver interpellato degli investigatori, Jeremy Bos, docente di ingegneria di 39 anni, ha inviato sul posto un team di specialisti di strumentazione foto-ottica. La scoperta che è stata rinvenuta – mediante l’uso di un telescopio e di uno spettrografo – ha dimostrato che in realtà la luce misteriosa appartiene niente di meno che alle luci emanate dalle automobili di passaggio nell’adiacente strada.
Questa banale scoperta, però, non viene diffusa, perché altrimenti il turismo crollerebbe e non ci sarebbe più divertimento. Nonostante molte persone abbiano saputo di questa scoperta, la ignorano, continuando a visitare il posto per osservare tale fenomeno, accusando gli esperti di rovinare il loro divertimento con le loro “storie scientifiche”.
Daniele Salamone