Un pareggio e una vittoria a sorpresa.
Non stiamo parlando della Roma e dell’Empoli, né ci troviamo, evidentemente, in mezzo ad una schedina del Totocalcio: il nostro ambiente, semmai, è il cartellone della prima giornata delle primarie per le presidenziali Usa, disputatasi in Iowa, in entrambi i “gironi”: quello democratico e quello repubblicano.
Per quanto riguarda i democratici, la maxi-sfida Clinton-Sanders, a Des Moines e nel resto dello Stato, ha avuto l’esito vaticinato alla vigilia dagli osservatori, che parlavano di voto incertissimo: un sostanziale nulla di fatto tra la ex First Lady e il candidato più a sinistra degli ameri-dem. Sarebbe improprio, infatti parlare di vittoria della Clinton solo perché quest’ultima ha preso il 49,89% delle preferenze, mentre lo sfidante del Vermont, che recrimina e chiede il riconteggio delle schede, si è fermato al 49,59. E si badi anche che in ben sei collegi per decidere il vincitore è stato necessario ricorrere alla pratica del “lancio della monetina”! In New Hampshire, invece, dove i due duellanti incroceranno le spade di qui a qualche giorno (il 9 febbraio), le previsioni preannunciano un trend più chiaro, e danno il senatore favorito in partenza.
Il vero terremoto, lo abbiamo accennato all’inizio del pezzo, è quello avvenuto nel gruppo R (come Repubblicani): Ted Cruz, senatore texano, col 27,7% dei voti ha infatti sorpassato Donald the Magnificent alias mr. Trump, incapace di andare oltre il 24,3%. E alle spalle del bilionario c’è, in pericolosissima ascesa, Marco Rubio, quarantenne senatore della Florida (a lui è andato il 23,1% dei suffragi). Se recrimina il compassato Sanders non ci si può non aspettare che recrimini anche il vulcanico Donald: a penalizzarlo, dice lui, sarebbe stato il voto degli indecisi, che alla fine avrebbero deciso di convergere su Cruz, considerato più moderato.
In entrambi i campi, sia in quello dell'Elefantino che in quello dell'Asinello, i dati che abbiamo riepilogato sono relativi al 99% dei distretti scrutinati, quindi si tratta di risultati che possiamo assumere come definitivi. La Edison Research, citata dall’edizione online della Stampa, fornisce i dati relativi al numero totale dei votanti in Iowa: 185 mila, contro i 120 mila della precedente consultazione, avvenuta nel 2012.