Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Il Senato Usa vota azione legale contro Obama

Sotto accusa alcuni provvedimenti presi con abuso di potere esecutivo

Condividi su:

Non è proprio un impeachment, è più esatto parlare di admonishment. A Barack Obama, già costretto a destreggiarsi tra i marosi del Datagate, farà l’effetto di una querela presentata a livello parlamentare; è un po’ come quando in Italia si contesta l’autoritarismo di un governo perché fa un ricorso esagerato ai decreti-legge. Eppure, si tratta di un ulteriore segnale del fatto che il presidente, anche in questo secondo mandato come nel primo, continua a non avere realmente il controllo del Congresso; anzi, negli ultimi tempi la sua posizione interna si è indebolita maggiormente, mentre il Partito Repubblicano si rianima ogni giorno di più ed è già proiettato verso la corsa alla Casa Bianca del 2016. E alle porte ci sono le elezioni di metà mandato, con il conseguente rinnovo della Camera dei rappresentanti e di un terzo del Senato. 
La notizia di oggi è che i deputati repubblicani sono riusciti a far approvare una risoluzione che dà il via libera ad un’azione legale contro il presidente per abuso dei suoi poteri esecutivi. Duecentoventicinque sì contro duecentouno no per mettere un freno al “cesarismo” di Obama. Aumento  del salario minimo per i lavoratori, riconoscimento di nuovi diritti alle coppie gay, fine delle espulsioni violente per i bambini che vivono illegalmente in territorio Usa: tutti provvedimenti presi d’imperio da Obama, lamenta l’opposizione repubblicana, senza consultare il Congresso e anzi in aperta sfida nei confronti dell’assemblea parlamentare, che il presidente accusa di “immobilismo” nei confronti dei problemi sociali. <<Ma – sottolinea John Boehner, presidente repubblicano della Camera e proponente della risoluzione – la Costituzione parla chiaro: il compito del Presidente deve essere quello di eseguire fedelmente le leggi”.

Condividi su:

Seguici su Facebook