E' di 25 morti e 267 feriti il bilancio, purtroppo ancora parziale, del tremendo incidente che si è verificato la notte scorsa a Kaohsiung, la seconda città dello stato indipendente di Formosa. Passata la mezzanotte i residenti di un quartiere attraversato dalle condutture di un impianto petrolchimico hanno avvertito una forte presenza di gas, quindi hanno segnalato il fatto ai servizi di emergenza, che si sono recati immediatamente sul posto in forze, data la vicinanza dello stabilimento. Le perdite sono scaturite da una conduttura, destinata all'uso industriale, di gas propilene, altamente infiammabile ed esplosivo, che hanno incominciato ad individuare i tecnici intervenuti sul luogo. Per cause ancora in via di accertamento si è innescata un'esplosione, tramutatasi in una reazione a catena che ha scagliato uomini, mezzi e manto stradale fino a dieci metri di altezza, lasciando una profonda voragine sulla strada interessata. Lo spostamento d'aria e le successive fiamme hanno colpito la maggior parte degli edifici che si affacciano sulla strada, creando una vera e propria zona di guerra sul posto, con gli scampati che correvano ai rifugi di emergenza, costruiti a suo tempo dallo stato di Formosa in caso di scontro con la Repubblica Popolare Cinese. Al momento sono venticinque i morti accertati e 267 i feriti, mentre sono più di mille le persone evacuate e rifugiate dalla zona colpita. Lunghe e difficoltose le prime operazioni di soccorso, a causa anche del fatto che sono stati ben 6 i mezzi di soccorso coinvolti nell'esplosione, che ha causato anche quattro morti tra i pompieri coinvolti prima della tragedia. Il governo taiwanese ha disposto la chiusura del quartiere e l'invio di 1.400 soldati a supporto delle operazioni di emergenza. Il disastro ha comportato anche la sospensione dei servizi di gas ed energia elettrica per oltre 26.000 persone nella città , che è considerato il più grande centro manifatturiero e commerciale dell'isola. Il premier cinese Jiang Yi-Huah ha annunciato tre giorni di lutto nazionale a partire dal 5 agosto, a commemorazione del disastro di Kaohsiung e dell'incidente aereo di Penghu, avvenuto lo scorso mercoledì, che aveva causato la morte di 48 persone.