Nel quattordicesimo anniversario dell’attentato alle Twin Towers un sonoro schiaffo a Maometto non è stato inferto da qualche forza occidentale, ma da una… gru!
Il crollo di una braccio meccanico per costruzioni sulla grande moschea della Mecca ha infatti causato una strage degna di un bombardamento da “infedeli”. Centosettemila morti (sulle prime l’Ansa ne aveva contato ottantasette) è il bilancio delle vittime del disastro, come precisano le autorità saudite e la protezione civile di Riad. A fare da triste messaggero per conto di esse è stata la tv panarabo-saudita al-Arabiya. E i feriti sarebbero addirittura duecentotrentotto (centottanta, in base alle prime voci), roba da battaglia campale vera, dura.
L’incidente è avvenuto a pochi giorni dall’inizio del pellegrinaggio annuale dei fedeli musulmani in quella che, assieme a Medina, è una delle loro due città sacre. L’occasione è, come di consueto, quella della festività del sacrificio, Id al Adha, la principale festività del calendario islamico.
Dalla data della di essa a quella del disastro corrono, precisamente, dieci giorni. Il cantiere in cui operava la gru, sfortunatamente, si trovava a pochissimi passi dal santuario. Sembra che l’elevatore sovrastasse una parte del tetto della moschea e, crollando, si sia abbattuta in un settore della sala di preghiera dove stazionavano decine e decine di pellegrini oranti. Pellegrini, che si trovavano già alla Mecca in anticipo rispetto al grande appuntamento del 21.