Se le vacanze per la maggior parte degli italiani sono finite, dopo i regali natalizi non si fermano invece gli acquisti, non adesso che sono iniziati i saldi invernali. I primi a dare il via sono i negozi di Sicilia e Basilicata, a seguire la Valle d'Aosta e a il 5 in tutta Italia. Sono 344 gli euro che, secondo le stime, ogni famiglia spenderà nel campo dell'abbigliamento per un valore totale di 5,3 miliardi di euro.
Ma secondo il Codacons, durante il periodo Natalizio, gran parte dei negozi (almeno uno su tre) avrebbe anticipato gli sconti. Si preannuncia un calo del 5% rispetto allo scorso anno con acquisti mirati e budget che non superano i 175 euro a famiglia.
Renato Borghi presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio spera in una ripresa delle vendite: " Dopo un Natale così così la speranza passa ora per i saldi. Non saranno però saldi col botto. La nostra stima è che gli italiani spenderanno mediamente come l'anno precedente." Afferma. "Le vendite di fine stagione saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento sempre più incerto e altalenante".
Vediamo alcuni principi di base per il corretto acquisto degli articoli in saldo secondo Confcommercio:
- Non tutti i negozi danno l'opportunità di cambiare il capo dopo l'acquisto. Almeno che l'oggetto non sia danneggiato, in quel caso è obbligatorio ricorrere alla riparazione da parte del commerciante e, qualvolta non fosse possibile, al rimborso del cliente, il quale però deve denunciare il fatto entro i primi due mesi dalla data dell'acquisto.
- Non è obbligatoria la prova dei capi.
-Si possono vendere anche capi non appartenenti alla stagione in corso, purchè quelli non siano in saldo.
- E' invece assolutamente obbligatorio, mostrare sul cartellino il prezzo iniziale e il prezzo finale con la percentuale di sconto applicata.