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Il “Manifesto sociale” di Landini unisce operai ed avvocati

Con lo scopo di rivitalizzare la partecipazione alla vita pubblica Landini lancia il manifesto

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Basta con l’uomo solo al vertice o alle logiche di partito. Con queste poche parole si potrebbe riassumere la filosofia del leader della Fiom Maurizio Landini che ieri a Romaha lanciato il suo manifesto sociale. Un manifesto che a suo dire "vuole raccogliere le varie istanze sociali dalle associazioni, ai movimenti, ai sindacati, ai singoli cittadini di mettere in comune esperienze di azione, mutualismo, competenze, intelligenze per affrontare in modo solidale nei luoghi di vita e lavoro un cammino per la giustizia: la coalizione sociale".ha dichiarato Landini.

Partecipano al progetto non solo i sindacati dunque anche i liberi professionisti e a sorpresa i rappresentanti di Mga, l'associazione di Mobilitazione Generale degli Avvocati, che si ribellano alla legge sulle libere professioni che "sta uccidendo i piccoli artigiani della professionale giuridica a vantaggio dei grandi gruppi". "Prima vogliamo far sentire la nostra voce, quella degli autonomi che sono i nuovi precari." spiega l'avvocato Rossella Lisabettini.

Il documento del manifesto è ancora una bozza ma ci saranno nuovi incontri per definire il tutto. Una doccia gelata arriva dal segretario generale dell CGIL  Susanna Camusso che commenta così l’iniziativa "in una stagione difficile non ci sono scorciatoie, noi non cambiamo opinione oggi c'è da fare è "il complicato lavoro di ricostruire l'unità tra i lavoratori, l'unità tra le organizzazioni sindacali e la capacità contrattuale per riconquistare diritti"

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